Il Sacro Bosco di Bomarzo, noto anche come Parco dei Mostri per la presenza di sculture grottesche disseminate in un paesaggio surreale, è il più antico parco di sculture del mondo moderno.
Pier Francesco Orsini, detto Vicino, lo realizzò a partire dalla metà del XVI secolo e concluse la prima parte dei lavori già nel 1552. Vicino, signore di Bomarzo sino al 1581, fece scolpire le rocce sul posto, animandole e dandogli forme, a volte minacciose e a volte suadenti, di oniriche creature.
Il Bosco si differenzia dai giardini all’italiana e, pur inserendosi nella cultura architettonica-naturalistica del secondo Cinquecento, costituisce un unicum, dando vita a un labirinto ermeneutico di silenzi, allusioni e illusioni.
La compostezza classica lascia il passo al gusto manierista per il bizzarro e, con i suoi elementi giganteschi, determina un rapporto sconcertante con la natura.
Numerosi gli studi che hanno tentato di sciogliere l’enigma di questo boschetto, collocato in un’area intermedia tra arte, magia e letteratura, ma il giardino di Bomarzo è destinato a rimanere un luogo intriso di fascino e mistero che genera racconti e che sollecita l’immaginario di ciascun visitatore.
(descrizione dal sito: www.sacrobosco.eu)
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Il Sacro Bosco ha ospitato la proiezione speciale del Tuscia Film Fest 2023 e la passeggiata/racconto organizzati nell'ambito del festival In arte Vicino.
L'arena cinematografica allestita nella zona del Tempio ha una capienza di cinquecento posti.
Sacro Bosco, Bomarzo (Vt)
Autostrada A1: uscita Attigliano.