Il Tuscia Film Fest non si ferma e dà appuntamento a dicembre.
Nel rispetto delle prescrizioni sanitarie e non che saranno previste, la diciassettesima edizione avrà luogo dal 7 al 13 dicembre 2020 al Teatro dell’Unione di Viterbo.
Dopo aver verificato l’oggettiva impossibilità di proporre a luglio un evento in linea con i contenuti degli anni passati, la scelta è stata quella di posticipare le date e lavorare su una versione autunnale che proporrà un programma che alle proiezioni alla presenza di registi, attori e addetti ai lavori aggiungerà numerosi eventi collaterali.
Una mostra fotografica; un nuovo spazio dedicato alle scuole e agli studenti con workshop, matinée e incontri con i protagonisti del grande schermo; un convegno sul cinema come strumento di promozione del territorio; il Cineaperitivo e il Dopofestival.
Sarà, quindi, un festival a trecentosessanta gradi che potrà rappresentare vista la collocazione temporale un importante volano per gli eventi natalizi e un significativo segnale di ripresa per la città.
Saranno rafforzate, inoltre, le sinergie con l’Italian Film Festival Berlin - organizzato dal Tuscia Film Fest a novembre nella capitale tedesca - mentre sono in via di definizione alcuni accordi con realtà locali finalizzati ad abbinare alle iniziative 2020 altri eventi tradizionali.
Il Tuscia Film Fest ha comunque aderito al cartellone condiviso degli eventi estivi promosso dal Comune di Viterbo e proporrà anche quest'anno ad agosto - e in collaborazione con Immagini dal sud del mondo - un ciclo di proiezioni che contribuirà a dare continuità all’estate viterbese.
"In questo periodo davvero particolare e unico - dicono gli organizzatori - abbiamo deciso di raddoppiare gli sforzi: posticipando le date per poter proporre un'edizione all'altezza di quelle degli ultimi anni ma non rinunciando alla programmazioe estiva. Ringraziamo l’assessorato alla cultura del Comune di Viterbo che ha subito accettato le nostre proposte e l’ATCL con la quale sarà instaurata una proficua collaborazione per valorizzare al massimo le potenzialità del Teatro dell’Unione".