La testimonianza di Tinto Brass rilasciata a Franco Grattarola per il libro "La Tuscia nel cinema", realizzato e pubblicato nel 2008 dal Tuscia Film Fest.
Ho scoperto la Tuscia per un motivo di carattere estetico-formale: io sono molto rigoroso nella scelta delle location, devono rispondere a certe indicazioni di carattere figurativo molto preciso, molto grafico. Qui mi trovavo di fronte a dei paesaggi molto suggestivi, da questo punto di vista, perché non c’erano contaminazioni, non erano disturbati da antenne o altre cose che avrebbero dato fastidio al mio racconto, che volevo si concentrasse, proprio grazie all’armonia di arredi naturali o anche urbani, sul centro del racconto, ovvero la sensualità.
Sono posti splendidi, bellissimi, sia dal punto di vita naturale e architettonico, che come set per delle storie devono suscitare un’emozione. I miei personaggi si calavano perfettamente in questi contesti e questi contesti rimbalzavano addosso a loro la sensualità dei posti. C’era un rapporto di reciproche e simboliche equivalenze tra i corpi che facevo muovere e questi sfondi.
Vedi anche:
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UMBERTO LENZI: "FORTUNATO MISIANO E LA CINECITTA' DELLA TUSCIA"
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PAOLO BIANCHINI: "SORDI, DE SICA E... VI RACCONTO 'IL VIGILE'"
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I RICORDI DI MARIO MONICELLI: "I MIEI FILM NEL VITERBESE"
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LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO ATTRAVERSO IL CINEMA
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PREMIO E PROGETTO "TUSCIA TERRA DI CINEMA"